L’esperimento delle videoletture avviato durante il periodo del lockdown ci ha confermato ancora una volta il valore della narrazione di storie nella comunicazione con i bambini e i ragazzi. Da qui l’idea di proporre alle coppie in attesa per la Colombia un laboratorio di avvicinamento alla lingua spagnola attraverso le fiabe. Non è un corso di lingua, piuttosto un percorso attraverso i “cuentos de hadas” – “racconti di fate”, questa è la traduzione letterale di “fiabe” in spagnolo -, le canzoncine, le filastrocche per individuare quegli elementi utili per una prima comunicazione con i propri figli e l’acquisizione di un lessico familiare.
Scoprire i mondi che popolano l’immaginario dei nostri bambini è il primo passo per imparare a conoscerli. Come sappiamo, il bambino che giunge in una nuova famiglia non è una tabula rasa da riempire, ma porta con sé tracce culturali da riconoscere e valorizzare.
È importante che le famiglie siano accompagnate nella conoscenza della cultura del Paese che ha dato i natali ai loro figli – e dunque anche di riferimenti linguistici – per restituire dignità e significato alle loro radici.
È questo il senso fondamentale del laboratorio in tre incontri “Te contaré una historia”: insieme a qualche fondamento di lingua spagnola si impareranno strategie narrative da applicare nella vita in famiglia e nelle faccende di tutti i giorni.
Il primo incontro si è tenuto sabato 30 maggio in modalità on-line. Ad aprirlo è stata Flor, adottiva di origini guatemalteche del gruppo degli adottati adulti AAA, che ha offerto il suo sguardo sul valore della lingua di nascita: il punto di partenza è stata la sua esperienza di bimba di cinque anni e mezzo che in pochi mesi ha dovuto imparare rapidamente la lingua italiana per poter essere inserita a scuola, chiudendo necessariamente in un cassetto la sua lingua madre. Ma, si sa, il cassetto non è chiuso a chiave e suoni, parole, ricordi possono liberarsi e uscire fuori quando forse meno lo si immagina. È delicato compito dei genitori avere cura del tesoro prezioso custodito in quei cassetti e provare a condividere narrazioni con i propri figli. Se non si vuole che un’appartenenza culturale altra costituisca un rimosso pesante da gestire e produca timori immotivati o incomprensioni dolore, la conoscenza della cultura del figlio adottivo deve diventare patrimonio familiare.
“Te contaré un historia” ha aperto un varco portando per mano i genitori in attesa in mondi popolati da personaggi fantastici, animali, eroi e antieroi delle fiabe classiche.
Gli incontri successivi li accompagneranno a scoprire, sempre con il registro linguistico dei bambini, le parti del corpo, i membri della famiglia, le lettere, i numeri, le feste e le ricorrenze, la routine quotidiana.
Ogni incontro ha la durata di due ore. Si può scegliere di partecipare a un incontro singolo al costo di 20 euro oppure acquistare un pacchetto di 3 incontri al costo di 50 euro.
Gli incontri si tengono sulla piattaforma Jitsi: gli iscritti ricevono il link e la password per l’accesso. Per informazioni e iscrizioni: info@amicididonbosco.org