Questo lungo periodo fuori dall’ordinario ci ha abituati a un nuovo modo di percepire e affrontare il tema della morte. È quotidiano l’aggiornamento sui numeri delle vittime del covid-19 e alcuni di questi numeri hanno il volto di persone care.
Per molti la morte rimane un tabù, ma in un momento storico che ci avvicina – paradossalmente, nonostante il distanziamento sociale richiesto – a tante persone nel mondo, unite nello sforzo comune di reagire alla pandemia, anche l’elaborazione del lutto diventa quasi una “questione comunitaria”.
Forse anche questa percezione di una maggiore vicinanza ha spinto molte persone a ricercare nel lutto anche una prospettiva generativa, l’occasione per un gesto di generosità verso altre persone in condizioni di bisogno. Abbiamo ricevuto delle donazioni per onorare la memoria di un parente, un amico, una persona cara deceduti: teniamo a ringraziare in modo particolare e sincero per questo dono concreto a sostegno dei progetti di Amici di Don Bosco a tutela dell’infanzia in cui si è tradotto il ricordo di un caro estinto. Al tempo stesso, sapere che una traccia delle persone amate sopravvive nel sorriso di tanti bambini, quelli più bisognosi di aiuto, è un conforto dal dolore.
La vera meraviglia è la potenza generativa di un gesto che trasforma in speranza la sofferenza e la tristezza che accompagnano la morte: è così che ieri diventa domani.