Il progetto “TRAME”: l’intreccio di passato e presente nella costruzione dell’identità dell’adottato all’estero
L’identità dei figli adottivi non nati in Italia si fonda sulla possibilità di ricomporre nel tempo i pezzi della propria storia: un processo di ridefinizione lungo e faticoso, che comporta una tensione e un ripetuto passaggio tra diverse appartenenze. Gli adottati all’estero sono un ponte tra due o più culture culture, ma in una società sempre più multiculturale è difficile per loro percepirsi ed essere percepiti come italiani sotto il profilo giuridico – e per questo “altri” rispetto ai minori stranieri immigrati – e al contempo fare i conti con la propria alterità, manifestata da caratteristiche somatiche che rimandano a origini differenti e a una diversa appartenenza. Incorporare la dimensione interculturale nel campo delle adozioni internazionali apre una prospettiva originale e ancora poco esplorata. Con il progetto “Trame: l’intreccio di passato e presente nella costruzione dell’identità dell’adottato all’estero” abbiamo voluto valorizzare l’esperienza degli adottati e delle loro famiglie, con particolare attenzione alle risorse che mettono in campo per ricucire i frammenti delle loro identità, e agevolare il loro processo di inclusione. Ci attendiamo così di stimolare una riflessione collettiva sul tema dell’intercultura nell’ambito delle adozioni, agevolare attraverso la dimensione interculturale la comprensione reciproca e offrire terreno fertile per il processo di ridefinizione identitaria dei figli adottivi che consenta di ricomporre nel tempo i pezzi della loro storia, evitando sia di muoversi in direzione di un’assimilazione che toglierebbe valore alla storia pregressa, sia di rimandare con insistenza a una cultura d’origine “altra” che potrebbe generare confusione e “non appartenenza”.
Amici Card 2018: la ricerca delle origini
Uno sguardo consapevole e autentico sul tema delle radici, della ricerca delle origini e della doppia appartenenza in 6 incontri di approfondimento e dibattito distribuiti nel corso dell’anno.
Davide Demichelis, giornalista televisivo, e Jeanette Chiapello, figlia adottiva di origini ruandesi, racconta il suo viaggio di ritorno a partire dalla puntata del programma “Radici: l’altra faccia dell’immigrazione” a lei dedicata.
Marina Lomunno, giornalista, dialoga con Paolo La Francesca, figlio adottivo di origini brasiliane, autore del libro “Il profumo della speranza”, nel quale narra il percorso che l’ha condotto all’incontro con la mamma di nascita e i suoi fratelli e dell’integrazione tra le sue due famiglie.
Marta Casonato, psicologa, presenta l’edizione l’edizione italiana da lei curata di “Faccia a faccia con Facebook: manuale di sopravvivenza per le famiglie adottive” .
Elena Celebrano, insegnante, spiega la più recente normativa sull’inserimento scolastico degli adottati.
Aroti Bertelli, figlia adottiva di origini indiane, presenta il suo libro “Aroti, ritorno alle origini”.
Incontro di restituzione dell’esperienza dei gruppi autogestiti degli adottivi adolescenti e adulti che si incontrano a cadenza mensile nella sede dell’Associazione.
In vino veritas. Storie di vite
Cinque incontri per dare spazio alle peculiarità e alle sfumature che ritroviamo nei calici e all’interno delle famiglie.
Abbiamo raccontato storie di vini e storie di adozione, rintracciando nel carattere o nella personalità del vino quei tratti che accomunano molti vissuti di figli e genitori adottivi.
Protagoniste sono state le famiglie adottive, le più titolate a parlare di adozione, seppure sempre accompagnate da esperti per inquadrare le loro narrazioni in una cornice di senso più ampia.
Abbiamo cercato di esplorare le diverse sfaccettature che, come nel vino, emergono e si rintracciano come un fil rouge in storie adottive diverse.
Abbiamo iniziato con un appuntamento dedicato alle bollicine per stimolare una riflessione sulla gestione della rabbia nelle dinamiche genitori-figli.
Nell’incontro dedicato ai vini eroici, cresciuti nei terreni più impervi grazie alla cura di vignaioli coraggiosi, abbiamo ascoltato esperienze e strategie di adottivi improntate alla resilienza.
Il terzo appuntamento ci ha portati lontano: storie di ritorno alle origini e di incontro con le famiglie di nascita che lasciano dolce il palato, proprio come il passito.
Abbiamo continuato a parlare di riscoperta del legame con le origini anche nell’incontro successivo, incontrato sulle radici mobili capaci di dar frutti anche in terre lontane, se si è capaci di scegliere il terreno più adatto e di averne cura. Infine, a chiusura del ciclo di incontri, abbiamo dedicato un appuntamento agli aceti preziosi, a testimonianza del fatto che attraverso la crisi e talvolta su un fallimento è possibile costruire un’esperienza nuova e anche una “sconfitta” può dare risultati inattesi e straordinari.
Il gruppo AAA
Dal progetto “Trame” e dalla volontà di esplorare il tema delle radici è nato un gruppo di auto mutuo aiuto di adottivi adulti che si riunisce a cadenza mensile con la facilitazione di un’operatrice di Amici di Don Bosco.
Nel 2018 il gruppo degli AAA si è riunito attorno al tema della narrazione attraverso gli oggetti di affezione, partecipando agli incontri laboratoriali di “Objects of my affection”.
Nel 2019 il fil rouge degli incontri è stato la narrazione delle memorie attraverso i 5 sensi: ricordi sonori, olfattivi, tattili, legati al gusto e alla vista per ricostruire la propria storia e a restituirle nuovi significati.
Nel 2020 gli appuntamenti degli AAA sono dedicati ad approfondire il tema delle relazioni dell’adottivo con i genitori, con il partner, con i figli, con la famiglia allargata, con il gruppo dei pari.
AAA è un luogo di pari in un mondo di estranei. È uno spazio per incontrare comprensione e ascolto laddove nel quotidiano si incontrano pregiudizi e idee imposte su cosa l’adozione e un adottato siano. È un confronto con noi stessi e le nostre identità. È quella zona della nostra emotività condivisa che, in fondo, sa che non è vero che abbiamo un’identità lacunosa. Perché quella stessa identità, ascoltata, condivisa e compresa profondamente, può diventare normale nella sua propria peculiarità.
Simone
AAA è la parte adulta dell’adozione, quella che non è inclusa nelle fasi di preparazione all’adozione, dove si è più concentrati sul riallacciare il legame di attenzione, accudimento e cura tra genitori e figlio. Ma è altrettanto importante avere una visione di lungo periodo, perché quel bambino diventerà un adulto, non vivrà per tutta la vita con i genitori ed è bene prepararlo al futuro. L’adozione, infatti, non finisce quando si adotta un bambino, dura per tutta la vita.
Il fatto di essere adottivi muta nel tempo in base alla crescita, alla consapevolezza, alle relazioni che si vanno a intrecciare. Gli adulti adottivi possono allora essere un punto di riferimento per tutte le realtà che gravitano attorno all’adozione.
Aroti
Correlazioni
In biologia, secondo il principio della correlazione delle forme, le parti che costituiscono un organismo vivente sono legate in modo che nessuna di esse può cambiare senza che tutte le altre si modifichino, poco o molto.
Essere arrivati in famiglia tramite l’adozione non “determina” secondo uno schema rigido il tipo o la qualità della relazione tra genitori e figli, tra nipoti e nonni, tra pari età, col compagno o la compagna. Tuttavia la storia di chi è stato adottato è intimamente legata a quella delle persone con cui ha intrecciato una relazione e si può leggere – e meglio comprendere – alla luce di queste relazioni.
Quali difficoltà e quali ricchezze la storia di una persona adottata porta nello stabilire e nel consolidare le relazioni? Una narrazione a cura di adottivi adulti AAA rivolta alle famiglie adottive e in attesa per condividere il proprio percorso di crescita all’interno delle relazioni.
La nota di leggerezza avrà il profumo della raffinata pasticceria piemontese. Di volta in volta, un’eccellenza della pasticceria sintetizzerà in una sua creazione la correlazione di cui parleremo.
Il percorso di 5 incontri comprensivo delle 5 degustazioni di alta pasticceria ha un costo di 50 € a persona. La partecipazione ad un singolo incontro ha un costo di 15 € a persona.
Per i figli adottivi
Supereroi si diventa
Percorso (ri)creativo di riscoperta e valorizzazione delle proprie risorse
“Se non fosse per il suo tallone, oggi Achille sarebbe un perfetto sconosciuto” Stan Lee
Un percorso per riscoprire e valorizzare le proprie risorse, come accade ai supereroi: da storie complicate nascono sensibilità particolari e spesso chi è noto per la propria forza ha dovuto fare i conti con qualche debolezza meno evidente. Proveremo a scoprire gli aspetti di noi stessi che a volte ci costa far emergere, dei nostri desideri e dei nostri talenti, delle maschere che indossiamo e dei superpoteri che vorremmo avere. Insieme costruiremo una squadra integrata di supereroi in grado di affrontare gli ostacoli, i mostri e i nemici più incredibili.
Le emozioni dell’adozione. Memorie e cinque sensi
Percorso di narrazione multisensoriale della propria storia
“Se un albero dovesse scrivere la propria autobiografia, questa non sarebbe troppo dissimile da quella di una famiglia umana” Kalhil Gibran
Un percorso per lasciar emergere, riconoscere, narrare le emozioni che connotano molti dei vissuti degli adottivi: non solo rabbia, tristezza, gioia, paura, disgusto e sorpresa, parleremo di nostalgia, vergogna, resilienza, speranza, delusione, cura delle radici, forza di rialzarsi e ricostruirsi. La narrazione della propria storia sarà guidata dalla condivisione delle memorie legate ai cinque sensi.
Ti racconto una storia. L’adozione narrata ai più piccoli
Laboratorio di lettura animata per bambini
Aprire un libro vuol dire aprire una finestra su altri mondi: quello della realtà e quello della fantasia, quello dei sogni e quello delle cose di ogni giorno, quello del qui e di un altrove. Offriremo ai bambini l’opportunità di scoprire il libro come tappeto magico che ci porta in luoghi inesplorati e ci accompagna nello spazio delle storie. Attraverso la lettura è possibile condividere emozioni, pensieri e fantasie, identificarsi con i personaggi e immedesimarsi nei loro stati d’animo, esplorare prospettive differenti per leggere il mondo, capirlo e affrontarlo. Le narrazioni sono selezionate per coinvolgere in modo particolare i figli adottivi e parlare al loro mondo interiore. Il contesto in cui si svolge la lettura animata è pensato per favorire la partecipazione emotiva dei bambini.
Per le famiglie
Appunti di un esploratore. Raccontare la genitorialità come un viaggio
Laboratorio di narrazione per genitori
“Nella stagione |che stagioni non sente” Fabrizio De Andrè
Diventare genitore è un rito di passaggio, una trasformazione in seguito alla quale nulla sarà più come prima: è l’inizio di un viaggio in una terra straniera, in cui ogni giorno si acquisiscono nuove competenze e ci si confronta con inaspettate fragilità. Costruiremo insieme un diario di viaggio a partire da alcune suggestioni: raccontare e raccontarsi può essere un’occasione per fissare sulla carta i momenti salienti e tenerne traccia quando, un giorno, non ricorderemo più come è iniziato il nostro viaggio.
Prima che tu arrivassi. Imparare a raccontare l’attesa
Laboratorio di narrazione per genitori in attesa
“L’attesa è il risultato, il retroscena | di questa nostra vita troppo piena” Giorgio Gaber
Nella fase di attesa di un figlio i genitori si mettono in cammino lungo un sentiero sconosciuto ed esplorano forse per la prima volta una vasta gamma di sensazioni. Perché non ripercorrere insieme la strada fatta finora e mettere alla prova la capacità di guardarsi indietro? Siamo spesso troppo proiettati verso il futuro per accorgerci di quanto sia prezioso l’oggi: il tempo presente, quello dell’attesa, non è inutile, perso, senza importanza. Abbiamo l’opportunità di restituirgli dignità e valore perché diventi il tempo del saper attendere. Come ben ricorda l’etimologia (ad-tendere: tendere verso, prestare attenzione a qualche cosa), attendere suggerisce un atteggiamento attivo, di consapevolezza e di ricerca. Costruiremo insieme un diario dell’attesa a partire da alcune suggestioni: raccontare e raccontarsi può essere un’occasione per fissare sulla carta i momenti salienti e tenerne traccia quando, un giorno, non ricorderemo più come è iniziato il nostro viaggio.
La cassetta degli attrezzi. Aprirsi all’accoglienza delle differenze
Workshop di mediazione interculturale per genitori in attesa
Un percorso formativo che ha l’obiettivo di avvicinare i genitori in attesa all’incontro con la diversità culturale, affinché non si trasformi in un ostacolo ma al contrario sia l’occasione per sviluppare una comprensione reciproca e limitare i possibili fraintendimenti. Si doteranno i partecipanti di strumenti concreti per affrontare il viaggio e la permanenza nel paese d’origine del bambino, per favorire la relazione e lo scambio reciproco genitori-figli nella nuova famiglia multiculturale, per comprendere e valorizzare il patrimonio di conoscenze e di esperienze del nuovo figlio come portatore di un’identità culturale da non cancellare, per agevolare il processo integrativo del bambino.
Tra passato e futuro. La memoria storica delle generazioni della famiglia
Incontro per nonni in attesa
Per i nonni in attesa e più in generale per la famiglia allargata è organizzato un incontro con l’obiettivo di facilitare la conoscenza e la comprensione del mondo culturale del futuro nipote, di aiutare i figli nel progetto adottivo, di valorizzare il loro ruolo quali testimoni della storia familiare e anello di congiunzione che possa includere la storia del bambino. L’incontro è aperto anche ad altri membri della famiglia allargata, quali zii, prozii.
Per tutti gli interessati
Ruoli e procedure nell’adozione internazionale
Un percorso che, attraverso l’evoluzione della normativa sull’adozione internazionale, invita a conoscere attori e azioni, procedure e scenari nell’attuale cornice giuridica dell’adozione in Italia. Con l’approccio concreto e lo sguardo “dall’interno” di un operatore di un ente autorizzato saranno presentate le parole chiave nella relazione con i genitori adottivi: informare, preparare, accompagnare, sostenere.
Le parole per. Stereotipi e pregiudizi nella comunicazione mediatica dell’adozione
Un tema delicato e di grande attualità come quello delle adozioni internazionali ben si presta a fraintendimenti e facili generalizzazioni se non viene affrontato nella sua complessità e nelle sue mille sfaccettature. È doveroso per i giornalisti dare informazioni trasparenti e precise ancor più quando si tratta di minori: è importante, pertanto, ricercare un punto di equilibrio tra la necessità di colpire l’attenzione del pubblico e rispettare la dignità dei protagonisti. Una buona informazione, che restituisca fedelmente qual è il ruolo degli enti autorizzati e dei servizi territoriali, che contestualizzi le cifre, che tenga conto dei cambiamenti nello scenario delle adozioni internazionali in prospettiva diacronica, che analizzi i percorsi di costruzione dell’identità dei figli adottivi nella società italiana sempre più multiculturale, può contribuire a formare un’opinione pubblica consapevole e dare nuova linfa a una forma di genitorialità sociale così preziosa.
A fior di pelle
Un tessuto di narrazioni oltre il pregiudizio
Un ciclo in 3 momenti attorno al tema della pelle come tessuto di narrazioni: quale comunicazione di sé oltre la pelle?
Lo sguardo della nostra società nei confronti degli adottivi è cambiato nel corso del tempo: fino alla fine degli anni ’80 vivevano una condizione quasi privilegiata, o comunque l’accento sulla diversità era posto nei termini della fascinazione per l’esotico unita alla certezza che la società italiana avrebbe garantito loro condizioni di vita comunque migliori. Con l’inversione di tendenza che ha portato l’Italia da paese di emigranti a paese di approdo di flussi migratori, l’Altro ha cominciato a essere vissuto con sospetto, diffidenza quando non timore. Dunque i figli adottivi, il cui colore della pelle, il cui taglio degli occhi, i cui tratti rimandano ad altre provenienze, hanno iniziato a essere assimilati ai loro coetanei immigrati e a essere bersaglio delle stesse discriminazioni. Questo nuovo sguardo suggerisce una riflessione sull’incapacità del nostro Paese di rispondere coerentemente e in modo adeguato alla domanda: che cosa significa essere italiano oggi?
14 febbraio- presentazione del libro “E poi basta. Manifesto di una donna nera italiana” di Esperance H. Ripanti
8-23 maggio – mostra fotografica “La mia storia sulla pelle” promossa da CTA Centro di Terapia dell’Adolescenza
giugno (data da definirsi) – convegno “A fior di pelle” per discutere di stereotipi e pregiudizi nella comunicazione delle differenze
Point Break
Una serie di appuntamenti per indagare i punti di rottura rispetto al corso lineare del ciclo di vita, i nodi critici, i momenti di fragilità, di frizione, di incrinatura, di frattura delle relazioni dell’adottato, gli strappi e le crepe che costringono a riorientare il cammino. Le narrazioni del nostro gruppo di adottati adulti AAA sul tema sono accompagnate dalle riflessioni di uno o più professionisti.
Si comincia sabato 20 febbraio con le criticità nella genitorialità dell’adottato: diventare genitore per una persona adottata implica fare i conti con le proprie origini, con l’elaborazione del lutto dell’infertilità dei genitori adottivi, con il difficile equilibrio tra desiderio di condivisione e pudore.
L’esperienza dell’adozione può avere ripercussioni in età adulta sulle scelte legate alla sessualità e al desiderio di diventare genitore, ma anche sul rapporto con il proprio corpo e sull’esplorazione di sé.
Gli incontri successivi sono dedicati al divorzio nell’adozione, al lutto nella famiglia adottiva, al drop out scolastico degli adottati, al tema delle dipendenze.
La modalità di fruizione è on-line sulla piattaforma Zoom. Gli iscritti riceveranno per tempo il link per il collegamento.
Il costo per ciascun incontro è di 10 euro a persona per un massimo di 25 euro a collegamento.
Leggere... che passione
Un percorso nell’incantato mondo dei libri per bambini e ragazzi accompagnati da Janca Anselmo, maestra “a righe”, formatrice, appassionata di letteratura per l’infanzia e mamma-lettrice.
Gli incontri – 1 al mese – sono co-costruiti, quindi si chiede la collaborazione dei partecipanti per segnalare riflessioni e bisogni, in modo da rendere questi appuntamenti il più coinvolgenti ed efficaci possibile.
Si inizia con un pacchetto di 4 incontri online nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno: per i soci di Amici di Don Bosco il costo complessivo per i 4 incontri è di 25 euro, per chi non è socio è di 40 euro.
Dopo l’estate, sarà attivato un altro pacchetto di 4 incontri fino alla fine dell’anno.
Per le scuole
Supereroi di diventa
Tre incontri dedicati agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado per riscoprire e valorizzare le proprie risorse, come accade ai supereroi.
Incontro 1 – Si parte! Un viaggio per ri-scoprirsi
Ci presentiamo: alla scoperta di quegli aspetti di se stessi che sono meno evidenti agli occhi degli altri e talvolta anche ai propri.
Incontro 2 – Supereroi chi?
I supereroi: maschere, travestimenti, superpoteri. L’intento è quello di svelare le debolezze dietro a personaggi noti soprattutto per le loro forze, e di ragionare sul fatto che da storie complicate nascono sensibilità particolari.
Incontro 3 – Vita da supereroi: Peter Parker o Spiderman?
L’ambiente in cui il supereroe si muove, le persone con cui interagisce, la sua mission: la creazione di una squadra, in cui si uniscono le forze in una, più grande, di gruppo.
“E venne un giorno, come nessun altro, in cui gli eroi più potenti della Terra si unirono contro una minaccia comune. Quello fu il giorno in cui nacquero gli Avengers, per combattere quelle battaglie che nessun supereroe, da solo, avrebbe mai potuto affrontare.”
A3: Accoglienza, Affido, Adozione
Due incontri dedicati agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado sul tema dell’accoglienza
Esposti ai discorsi sugli attuali fenomeni migratori, i bambini e i ragazzi si trovano sovente a sentir parlare di accoglienza, a scuola e in famiglia. Ma cosa significa, accogliere? Inclusione e accoglienza costituiscono due pilastri dell’educazione civica e della didattica italiana che è bene approfondire con i bambini e i ragazzi. Il tema dell’accoglienza viene qui declinato su qualcosa di molto vicino ai ragazzi: l’esperienza di loro coetanei che hanno vissuto fuori dalla famiglia di nascita, in famiglia affidataria, adottiva o in altre forme di accoglienza familiare. Durante gli incontri verranno offerti stimoli che aiutano i bambini a “mettersi nei panni dell’altro”, a comprenderne i vissuti e il significato della tutela ma soprattutto il valore delle forme di accoglienza.
Mille e un modo di essere famiglia
Due incontri dedicati agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado
Cos’è una famiglia? La risposta non è affatto semplice. Vivere sotto lo stesso tetto non basta a renderci una famiglia. E allora esploreremo insieme quali legami di parentela, affinità o adozione ci rendono una comunità di affetti, quali risorse, quali responsabilità, quali valori sono condivisi all’interno di questo gruppo e quali forme può assumere questo microcosmo di relazioni.
Impareremo a conoscere modelli di famiglia differenti nella nostra società e nelle diverse culture del mondo.
Associazione Amici di Don Bosco ONLUS
Sede di Torino
Via Maria Ausiliatrice, 32 – 10152 Torino
Tel +39.011.399.01.02
Fax +39.011.399.01.96
e-mail: info@amicididonbosco.org
Orario al pubblico:
dal lunedì al giovedì ore 9.00 – 12.30 / 14.30 – 16.30
venerdì ore 9.00 – 12.30
Sede di Lecce
Via Alessandro Manzoni, 7 – 73100 Lecce
Tel e Fax +39.083.239.88.97
e-mail: lecce@amicididonbosco.org
Orario al pubblico:
dal lunedì al venerdì ore 9.00 – 12.30
giovedì anche 16.00 – 18.30