Il tifone Mangkhut ha raggiunto le Filippine dopo che nei giorni scorsi era stato i tifone Kammuri a portare devastazione, provocando migliaia di sfollati che vivono sull’isola di Luzon. Alcune stime parlano di una sessantina di vittime nel Paese. Traqueste, ci sono anche un gruppo di minatori che sono rimasti sepolti al passaggio del tifone. Al momento sono stati recuperati sette corpi ma i soccorritori sono al lavoro per cercare di cercare di trarre in salvo gli altre 33 ricercatori d’oro che si erano rifugiati in una baraccopoli.
Numerose chiese parrocchiali in diverse diocesi filippine hanno aperto le porte per dare rifugio agli sfollati dopo l’arrivo del tifone tropicale “Tisoy” (Kammuri). Mons. Joel Baylon, Vescovo di Legazpi, ha confermato all’Agenzia Fides che le chiese, le scuole cattoliche, le sale pastorali “serviranno come centri di evacuazione e sono a disposizione degli sfollati interni, a seconda delle necessità”. Inoltre il Vescovo ha chiesto ai fedeli di “mettere a disposizione i servizi igienici nelle loro abitazioni private”.
“Uniamoci alle nostre agenzie governative per aiutare a proteggere i nostri parrocchiani”, ha detto invitando la comunità a uno sforzo di solidarietà. Il Vescovo ha anche diffuso una speciale preghiera a Dio per chiedere salvezza dal disastro. Nella diocesi di Caceres, l’Arcivescovo Rolando Tria Tirona ha lanciato un appello invitando tutti a unirsi alle preghiere e a compiere un gesto di carità. “Preghiamo per la sicurezza dei bambini, delle donne e della loro famiglie. Chiediamo a Dio protezione e consolazione” ha detto a Fides Christine Go, assistente sociale cattolica.
Secondo l’ufficio meteorologico statale, il “Tisoy” è approdato nella regione di Bicol, in particolare Sorsogon, Albay o Catanduanes con raffiche di vento fino a 185 km/h. Diverse aree sono in allerta a “livello 3″ mentre Manila è già a “livello 2″. Il tifone Tisoy è stata la ventesima tempesta a colpire le Filippine quest’anno.