Grazie all’infaticabile impegno degli AAA siamo riusciti a portare a termine il percorso di esplorazione delle relazioni che gravitano attorno all’adottato, iniziato con la relazione per eccellenza, quella genitore-figlio, passando per quella di coppia per allargare infine lo sguardo e comprendere la famiglia allargata con i nonni, gli zii, gli zii-amici, la famiglia del partner.
L’incontro conclusivo del ciclo di CorRelazioni si è intrecciato perfettamente con l’appuntamento della settimana precedente dedicato ai nonni (e alle famiglie allargate, più in generale) in attesa che hanno scelto di partecipare e di condividere le loro esperienze, le loro proiezioni e i loro oggetti della memoria attraverso i quali narrare una parte della storia familiare ai futuri nipoti perché diventino patrimonio comune.
È, infatti, con le parole che nasce una famiglia, con la voglia di raccontarsi e di ascoltarsi, di chiedere e di rispondere. E i nonni, in questo sono esperti! I nonni rappresentano la continuità tra passato e futuro: sono depositari della storia dei loro figli e delle radici culturali, sono la memoria storica delle generazioni della famiglia e condividerla con il bambino crea appartenenza.
Lo hanno ribadito con forza Aroti e Francisca, del gruppo degli AAA, dando maggior valore e autenticità a queste affermazioni. “Ho imparato a conoscere le radici della famiglia attraverso le lettere che il nonno scriveva alla nonna durante la guerra, attraverso gli aneddoti che lei mi raccontava”, ha commentato Aroti. “Ha creato lo spazio per raccontarsi.”
Ed è proprio questo il canale del sentire tra nonni e nipoti adottivi: lo scambio della propria storia, del proprio vissuto attraverso il racconto di due vite che, seppur vissute in modi e tempi diversi, si incontrano per creare un nuovo legame di affetti. “I giochi che lei mi ha insegnato”, ha proseguito Aroti, “come ad esempio la settimana, sono gli stessi che facevo da bambina in India. Le filastrocche, con parole e suoni diversi, avevano la stessa struttura e lo stesso ritmo. Abbiamo condiviso la stessa infanzia semplice”.
Il gioco si trasforma allora in strumento per tessere relazioni e rintracciare affinità e punti di contatto nella diversità. “Io con la nonna materna giocavo a carte”, ha aggiunto Francisca. “A differenza di quanto accade spesso con i nipoti, la mia nonna non mi ha mai viziata molto. Anzi, ero spesso arrabbiata con lei perché era quella delle regole. Ma è l’unica figura di riferimento che ricordo. Dei nonni paterni non conservo alcuna fotografia, non sono mai stati presenti, i loro rapporti con la mia famiglia erano molto tesi, c’erano segreti e non detti. Ma nonostante tutto, in qualche modo mi hanno passato il valore della famiglia. In maniera indiretta e inconsapevole, ma mi sono resa conto che c’era qualcosa che li teneva insieme”.
I nonni rappresentano il legame con il passato e attraverso la loro vicinanza il bambino può prendere coscienza delle dinamiche relazionali della sua nuova famiglia. Dai nonni si può imparare tanto. “Io grazie alla nonna ho imparato il dialetto, la passione per la buona cucina e le ricette di quei piatti, la dedizione all’orto, la calligrafia, l’amore per gli animali. Trascorrevo con lei l’estate, mi portava in chiesa e adoravo la sua cura nel pettinarsi e vestirsi, che ho ereditato. Prima di imparare il dialetto tra noi comunicavamo con il linguaggio del cuore, che andava oltre la comprensione linguistica. Non mi ha mai giudicato, non ha mai preteso nulla.”
I nonni adottivi sanno che accogliere un bambino significa accompagnarlo nella vita, proteggerlo, aiutarlo a crescere, amarlo. I nonni che hanno partecipato all’incontro finale di CorRelazioni sono pronti a farlo e anzi attendono con entusiasmo e trepidazione il momento in cui potranno mettersi in gioco.
CorRelazioni non è giunto al capolinea: vogliamo aprire uno spiraglio ospitando un gruppo di adottivi che in modo differente ha avviato un percorso di riflessioni sulle relazioni intrecciate dalle persone adottate. Con grande piacere sabato 19 dicembre alle 15 su Zoom CorRelazioni incontrerà Legàmi adottivi: ragioneremo insieme sui passaggi di ruolo che l’adottato vive attraversando le generazioni da figlio a genitore, prima fuoco dell’attenzione, poi motore di un’autonomia a volte difficile da conquistare e gestire.