Avevamo promesso un inizio “col botto” e i risultati hanno superato le aspettative: il primo appuntamento di “In vino veritas. Storie di vite” ha registrato il sold out ed è stato un vero successo. Accompagnati dalle bollicine del vino spumante Brut della Cantina Demarie, raccontato con passione e competenza dal produttore Paolo Demarie e dalla nostra sommelier Jyothi Aimino, ci siamo addentrati nel complesso mondo delle emozioni: Antonella Castagno, insegnante e formatrice esperta di processi relazionali, ha suggerito una riflessione sulla gestione della rabbia e dei comportamenti oppositivi nelle dinamiche genitori-figli, provando a tracciare un fil rouge dell’esperienza di Roopa Bea, adottiva adulta di origini indiane. È arrivata in Italia molto piccola, a 13 mesi, ma questo non l’ha messa al riparo dal proprio passato e dal vissuto di abbandono. Oggi è una donna equilibrata e serena ma questa armonia è il frutto di un percorso fatto di crisi, eccessi, esplosioni poi ricomposte con cura.
Come per le bollicine, anche quando si tratta di rabbia bisogna lasciar decantare per riuscire ad assaporare il gusto: le bolle vanno governate, non represse, e non vanno lasciate troppo perché perdono entusiasmo e sapore. Roopa ha imparato a misurare il tempo, a saper aspettare quello giusto e a lasciare spazio alle bollicine che sono una parte della sua storia.
Il secondo appuntamento ci ha portato nel sorprendente mondo dei supereroi: degustando il vino Roero Riserva della Cantina Demarie, che ha saputo crescere in un terreno particolarmente difficile, e l’Erbaluce di Caluso della Cantina Favaro Le Chiusure di Piverone che ha resistito all’oblio, entrambi grazie alla dedizione di chi si è preso cura di quei vitigni, abbiamo lasciato decantare le suggestioni evocate dal racconto della storia di Manuel Antonio Bregonzi, figlio adottivo di origini cilene, guidato da Marina Lomunno, giornalista e madre adottiva. Ripercorrendo con grande trasporto e commozione le pagine del libro scritto insieme a Marcello Foa, “Il bambino invisibile”, Manuel ha raccontato la sua storia eroica di resilienza cominciata nel Cile della dittatura Pinochet, continuata in un bosco dove all’età di cinque anni ha scelto di vivere da solo e approdata tre anni dopo in Italia, a Milano, nel calore di una famiglia adottiva. La ricerca della bellezza sperimentata nell’immersione totale nella natura è la ragione che lo ha spinto a reagire al dolore, alle umiliazioni, alla mancanza di amore per trasformare la sofferenza in forza.
Non c’è due senza tre (e in realtà ci saranno dopo la pausa estiva anche quattro e cinque!) e il prossimo appuntamento con “In vino veritas” è fissato per sabato 11 maggio, sempre alle 17. Degusteremo insieme il vino passito della Cantina Ca’ Richeta di Castiglione Tinella, occasione per parlare di storie a lieto fine che lasciano dolce il palato: quella di Naseem Campana, figlio adottivo di origine indiana, e del suo ritorno alle origini messa in relazione e a confronto da Cinzia Fabrocini, psico-pedagogista esperta, con l’esperienza di viaggio alle origini che lei, madre adottiva, ha vissuto con i suoi figli.
Vi aspettiamo sempre così numerosi e coinvolti!