A tre anni di distanza dalla prima proiezione del video-documento “Trame: l’intreccio di passato e presente nell’identità dell’adottato all’estero” abbiamo chiesto a una delle protagoniste di quell’evento di condividere con Amici di Don Bosco un ricordo della giornata e un pensiero su questi anni trascorsi insieme. La parola ad Aroti Bertelli.
Cos’è l’identità? L’identità è “l’anima!”, come disse una delle tante voci di persone adulte del documentario “Trame”.Tre anni fa nasceva uno degli incontri più significativi nel campo dell’adozione.
Amici di Don Bosco mi aveva trovata per via del racconto della mia storia e della mia storia di adozione, condivisa su una rete nazionale, e come ente, pur non avendo gestito la mia adozione, si era scusato con me che avevo subito quello che brutalmente viene chiamato un fallimento adottivo.
Da lì l’invito a presenziare alla prima giornata lancio di “Trame”, un docu-reality, fatto di voci degli adottivi, proprio come è stato il mio ritorno alle origini in un programma trasmesso su Real Time, in cui si pone al centro la domanda delle domande: l’identità delle persone adottate all’estero, da adozioni transrazziali. Non solo, per la prima volta sento parlare di razzismo da parte di un ente. Mi hanno dato fiducia, sono salita sul palco di Valdocco con altre persone adottate, per arricchire la giornata con le nostre esperienze dirette.
Ci sono stati diversi palchi in giro per l’Italia insieme ad Amici, “Trame” è stato nelle città dello Stivale, nelle istituzioni.
Diverse considerazioni mi hanno portata a continuare a collaborare con Amici. Collaborare con impegno e riconoscimento, e non a testimoniare. “Trame” ha dato voce agli adulti adottati ed era la prima volta che vedevo questa inclusività e rappresentazione dell’adozione veramente dal punto di vista dei protagonisti delle storie. Non è facile, infatti, trovare enti, associazioni in cui sui panel ci siano più adulti adottati e non qualcuno per fare tokenism. Questa collaborazione ha portato altri incontri, come quello con il gruppo AAA, di cui faccio parte. Amici si è messo in gioco, piano piano, proponendo temi inusuali, ascoltando soprattutto istanze presentate da noi adulti adottati.